mercoledì 29 ottobre 2008

Cambiare... o no?

Cambiare vita, cambiare amici, cambiare situazioni... avete mai avuto la voglia di voltare pagina? Di lasciarvi il passato alle spalle, ma per sempre, senza più legami? Situazioni che non sono piaciute, occasioni perdute, non andate, non colte (carpe diem...) e che ormai sono passate? BASTA ripensare a come sarebbe stato se quella sera avessi detto di si... BASTA ripensare a come sarebbe stato se invece avessi detto di no. BASTA! Il futuro è nelle tue mani, devi solo crederci. "Gli amici vanno e vengono, ma quelli veri rimarranno"... ha proprio ragione Linus! Oggi come oggi non ho proprio nessuna intenzione o voglia di perdere, abbandonare, allontanare i miei amici. Con loro mi sento viva per la prima volta (uhm... questa frase l'ho già detta diverse volte, in contesti diversi... ma come si dice... l'ultima è sempre la migliore, no? :-)). Un po' mielosa come affermazione, oserei dire quasi da quindicenne romantica... ma è così che mi sento. Ora, solo ora ho tutto ciò che ho sempre voluto, che ho sempre sognato... e sinceramente me lo tengo stretto.
Non riesco, non voglio pensare al giorno in cui tutto questo finirà... perché so bene che finirà... ma perché pensarci? Io voglio vivere, respirare il mio sogno fino all'ultimo, fino a quando non smetterà di essere una bolla di sapone, e io sarò pronta a soffiare di nuovo in quello stecchetto per crearne un'altra! Ma ora no! Proprio no! Non ne ho la forza, voglio, fortissimamente voglio stare così come sto ora, con loro, con la mia vita pisana.
Ho trovato in questo piccolo grande gruppetto la felicità, la spensieratezza, la gioia di cantare (ho sempre voluto cantare, mettere in gioco la mia voce, ma l'imbarazzo mi ha sempre bloccato... tranne ovviamente quando sono da sola), la gioia di stare insieme, condividendo felicità, delusioni, dissapori, incomprensioni, soluzione di problemi... gioia di vivere. Perché mollare? Voltare pagina... ma perché mai? Perché ora? Perché qui? Perché io? Perché invece non credere che magari almeno parte di questo piccolo mondo non possa percorrere con me ancora un po' di strada? Fra, credici! I tuoi sogni sono energia, sono luce, sono passione, sono amore, sono mistero, sono passato, presente e futuro... sono vita. Se non ci credi te, non pensare che qualcuno lo faccia al tuo posto!
Ho trovato persone importanti nella mia vita, o che consideravo tali, ma solo una di loro ha inciso la sua firma sulla mia strada, e chi mi conosce bene sa di chi parlo.
Chissà se un giorno guarderò la strada della mia vita e vedrò altri nomi incisi. Da come vivo oggi e dalle persone importanti che colorano le mie giornate, direi proprio di si, sono certa di si.
Il passato so come è stato.
Il futuro non so come sarà.
Il presente lo vivo.

domenica 26 ottobre 2008

Dora

A breve vado a letto.
Mi tiene compagnia “La rilegatrice di libri proibiti” di Belina Starling.
Un libro: una droga!
Me ne sono “intossicata” al punto che spengo la luce anche alle due perché non riesco a chiuderlo e riporlo sul comodino accanto a letto.
È ambientato a Londra.
Anno 1859.
I libri venivano rilegati esclusivamente da uomini. Le tematiche erano per lo più morali o religiose.
Testi pudici o almeno questa era la percezione guardando la copertina. Il titolo spesso veniva modificato per conferire una veste “innocua” alla rilegatura, in modo da non far nascere sospetti sui contenuti.
Leggo il mio libro e un pensiero mi distrae. Sarà che è domenica sera ed inevitabilmente penso già cosa fare nei prossimi giorni; o magari sarà che sono incappata sulle parole "[...] capelli arruffati".

I miei.. "capelli arruffati"! Devo assolutamente andare dal parrucchiere!
Lo specchio dice che ho una scopa di saggina in testa.
Gli rispondo, annuendo, che se mi presentassi al concorso pantène per vincere lo spot “capelli belli e lucenti” piuttosto voterebbero una balla di paglia.
Pasquale, mio fidato parrucchiere, perché sei 1000 kilometri lontano da qui?
Pasquale salvami tu dall’istinto assurdo, irrealizzabile, impossibile di tagliarli a zero. Smetterei di rovinarli con il phon.
Porterei in cantina piastra, balsami, creme e impacchi melmosi cremosi untuosi.
Ehhh… se non fosse per responsabile coscienza che mi impone femminilità…
Eppure di pasticci in passato ne ho combinati!
Tinti in toto: modello parrucca. Rossi, neri, biondi, neri/blu, neri/rossi.
Poi la fase R&’nB con le trecce per ben due volte!
Quanto li ho rovinati.
Quanto basta per rinunciare a quel color “prugna” che ho visto l’altro giorno tra gli espositori.
Meglio evitare. Sì, sarà meglio.

Anche Dora, la mia rilegatrice "proibita", dovrebbe dare una sistemata ai suoi "capelli arruffati"!
«Dora che ne pensi di quella tinta che ho visto tra gli scaffagli? dici che "prugna" fa cagare?»
Pasqualeeeee!!

Credo che per un pò li terrà arruffati. Adesso, infatti, è impegnata a rilegare "Des Divinités génératrices ou du culte du phallus" per il sig. Diprose.
È un testo sull'adorazione di Priapo, figlio di Dionisio e Afrodite. Priapo dominava istinto, forza sessuale maschile e fertilità. Le immagini che lo riguardavano non erano subdole, anzi... direi esplicative circa il suo ruolo.

Il committente le ha chiesto di pensare a un simbolo che lei stessa dovrà inserire in copertina; un simbolo che subdolamente rimandi al tema. Un messaggio subliminale antelitteram!

Riuscirà Dora?
Cosa inventerà?
… giro pagina, la notte è ancora lunga.

martedì 21 ottobre 2008

Facebook

Allora, due settimane fa ho provato l'ebbrezza di registrarmi su facebook. Ne parla il mondo, tutti si iscrivono (o quasi), e tutti con lo stesso scopo: ritrovare vecchie conoscenze. Da un lato potrebbe anche essere interessante fare una ricerca per vedere "che fine hanno fatto" alcune persone, che vita hanno, se hanno continuato a studiare, se sono finiti a gestire un fast food dopo aver passato gli anni di scuola da secchione. Beh... la mia intenzione era... uhm... quella di iscrivermi per vedere proprio questo. Aiuto! Sono stata colpita anch'io da questa moda? Per moda si fanno tante cose... questa rientra proprio bene all'interno di queste tante cose. Vi dirò... è curioso vedere su internet i nomi dei vecchi compagni di classe, dalle elementari alle superiori, passando per le medie. A pensarci bene... ci credete che i miei compagni delle medie non li ricordo proprio più? Ne ricordo uno solo, anzi due... uno che aveva un nome stranissimo, e l'altro con il quale avevo fatto una scommessa... gli altri... tabula rasa. Quelli delle elementari... beh ogni tanto la maestra si faceva sentire, i ponti sono caduti qualche anno fa. L'ultima cena di classe è stata organizzata per la maturità... se non ricordo male. La maestra aveva partorito da poco il piccolo bimbo, Olmo l'ha chiamato.
Non so ancora per quanto tempo terrò vivo il profilo su facebook... non mi piace, è una moda che per ora non riesco a gestire, affrontare... in sostanza non ho molto tempo da perdere... e lì il tempo lo perdi eccome...! Figuratevi che oggi ho fatto un test di messinese! Se accettassi tutti gli inviti che mandano i facebook amici... signur... probabilmente non andrei più a letto! Tra tornei, test, giochi... bah!
Non c'è una sola persona che ho voglia di rivedere... né elementari, né medie, né superiori! E allora... perché cavolo mi sono iscritta? Attratta da quel "ma te non sei iscritta su facebook?" e soprattutto da quella piccola dicitura "cerca ex compagni di classe"... lì si accende la lampadina contrassegnata da CURIOSITÀ... e via a cercare tra i vari quadratini del cervello (oddio i quadratini...) per far uscire qualche nome di gente con la quale ho condiviso le classi... e via a chiedere l'amicizia per accedere al profilo... toh ha un indirizzo hotmail, perché non aggiungerlo su messenger? e via con l'aggiunta contatti... tutto a catena, tutto a ruota... giusto per il gusto di farlo, non per una reale intenzione di scambiare quattro parole... per moda.
Di facebook ne parlano tv, giornali, radio... tra un po' sentiremo anche una canzone in merito, sarà parte della sceneggiatura di qualche film, ne sono sicura!
Le vie di comunicazione sono davvero infinite, ma continuerò a dire che preferisco la calda, gioiosa, vera chiacchierata con un amico vero, non virtuale o fittizio, piuttosto che il freddo distacco che la rete regala al mondo. D'altronde, meglio una birra e quattro chiacchiere con amici piuttosto che scambiare quattro emoticons sul web, no?

mercoledì 15 ottobre 2008

Lavorare

Di solito si usa dire che è meglio non lavorare con amici o parenti, perché le persone al lavoro, spesso, cambiano... e il risultato può non piacere. Io ho avuto la prova... del contrario :-) Non è un lavoro massacrante, è creativo... anche se con "qualche" regola da applicare. In due di sicuro si ragiona meglio, le idee escono più facilmente e si realizzano le migliori. Lavorare da soli è stancante, perché senti il cervello che frulla idee in continuazione. Scambiare quattro chiacchiere anche per chiedere "come ti sembra così?" è un modo per spezzare quella barriera che separa noi dal resto del mondo, anche se il resto del mondo in quel momento è solo una parete che aspetta di essere creata. Giocare con forme e colori è un gioco da bambini... creare in questo modo è un po' tornare bambino... certo con il capo sempre pronto a criticare però, che trova sempre la minima imperfezione (che magari non esiste... o esiste... ma i miei occhi non la vedono... o non vogliono vederla).
Annodare, piegare, abbinare, attaccare, scala, colori, forme, misure, odori... questo è uno dei miei lavori :-) che finalmente faccio in buona compagnia :-)
Divertente, no?

venerdì 3 ottobre 2008

Agua

Cómo quieres ser mi amiga
Si por ti daría la vida,
Si confundo tu sonrisa
Por camelo si me miras.
Razón y piel, difícil mezla,
Agua y sed, serio problema.
Cómo quieres ser mi amiga
Si por ti me perdería
Si confundo tus caricias
Por camelo si me mimas.

Pasión y ley, difícil mezcla,
Agua y sed, serio problema...
Cuando uno tiene sed
Pero el agua no está cerca,
Cuando uno quiere beber
Pero el agua no está cerca.

Qué hacer, tú lo sabes,
Conservar la distancia,
Renunciar a lo natural,
Y dejar que el agua corra.
Cómo vas a ser mi amiga
Cuando esta carta recibas,
Un mensaje hay entre líneas,
Cómo quieres ser mi amiga

Cuando uno tiene sed
Pero el agua no está cerca,
Cuando uno quiere beber
Pero el agua no está cerca.