Qualcosa ho perso
Qualcosa ho trovato
Qualcosa avrò.
Ogni scelta che decidiamo per noi stessi, ogni via che vogliamo percorrere condiziona la nostra vita, in ogni campo, amore, amicizia, lavoro. Alcune sono giuste, o considerate tali nel momento stesso in cui si compiono, anche se poi ci si rende conto che "sarebbe stato meglio agire altrimenti". Altre sono sbagliate, ma chi non ne fa?
Tutto insegna, tutto è esperienza, tutto fa crescere... diciamo pure che "tutto fa brodo".
Ultimamente ho imparato tante cose, sono cresciuta, forse sono maturata un po'... come si matura ogni giorno, perché oggi è diverso da ieri, oggi non è la copia di ieri, oggi è nuovo, e domani lo sarà altrettanto.
Ho approfondito un'amicizia alla quale tenevo molto.
Mi sono rinvenuta su un'altra che ahimè ho sempre sopravvalutato (anche questo, per fortuna, mi ha aiutato a crescere) e che ho deciso di ridimensionare.
Voglio riprendermi completamente la mia vita, senza fare da filtro a nessuno col resto del mondo.
Non posso più, non devo più, badare a nessuno se non a me stessa.
Basta difese a spada tratta, basta giustificazioni.
La chioccia va in pensione! :-)
Vivere, è la MIA parola d'ordine!
Godermi la MIA vita è il mio progetto!
Pretendo troppo? ;-)
sabato 6 febbraio 2010
sabato 26 dicembre 2009
Natale
Pomeriggio di Natale.
Un appuntamento imperdibile.
Un orario indefinito.
Un emozione indescrivibile.
Verona. I suoi ponti, le sue chiese, il suo fiume.
Lei, che mi ha permesso di conoscerla dal cuore alle arterie, alle vene... tutta.
Lei, che col suo calore mi ha concesso qualche ora di armonia, magia, gioia...
Lei, che vista dall'alto di Castel San Pietro sembra non avere fine.
Un appuntamento imperdibile.
Un orario indefinito.
Un emozione indescrivibile.

Verona. I suoi ponti, le sue chiese, il suo fiume.
Lei, una dama dal magico profumo di festa, di gioia, di amore, di serenità, di passione, di tutto.
Lei, che mi ha preparato una tela sulla quale dipingere e fermare alcuni istanti anch'essi magici, indimenticabili.
Lei, che mi ha permesso di conoscerla dal cuore alle arterie, alle vene... tutta.

Lei, che vista dall'alto di Castel San Pietro sembra non avere fine.

venerdì 13 novembre 2009
Cucinare...
Voglia di cucinare, di riempire le mie mani di farina, sfoderare la forza delle mie braccia per inventare un nuovo dolce, un nuovo biscotto, un tipo ti pasta mai pensato prima.
Il verbo cucinare accompagna la mia vita da quando ero piccola, quando la domenica i miei genitori passavano la mattinata al mercato, e io, pensando di essere più furba di loro, fingevo di dormire ancora profondamente per poi sgattaiolare fuori dal letto appena sentivo il rombo della Ford partire. Correvo in cucina, aprivo un libro di ricette e creavo... che gioia quando tornavano a casa! Tutto era pronto da servire. Non ho mai fatto niente di elaborato, tranne una domenica che mi venne in mente di cucinare gli gnocchi alla romana... ricordo ancora il sapore... buoni ma di una pesantezza mastodontica! Avrò forse esagerato con il burro? Forse :-)
Alle superiori finita la quinta ora del sabato prendevo il Pollicino e andavo dalla nonna Mira (grande donna), mangiavamo insieme, io e lei, poi saliva le scale per raggiungere il suo sonnellino pomeridiano, e io restavo in cucina, spesso a leggere, oppure andavo in giardino. Ero impaziente che arrivasse l'ora magica, le 16, perché la nonna scendesse dalle scale, bevesse il caffè che le avevo preparato e iniziavamo a cucinare per la cena, per 11 persone, tutti i sabati. Io la aiutavo a impastare uova e farina e lei faceva il ragù. Ogni tanto ci scappava anche qualche dolce. Mamma, ti ricordi che spettacolo di torta all'ananas che ho fatto una di quelle sere?
Che ricordi! Quanti ricordi!
Oggi quando impasto ricordo con un po' di malinconia quei momenti, indelebili... mi mancano.
So che da qualche parte ci sei ancora, non mi hai abbandonato... a volte mi sembra perfino di sentirti salutare "ciao Francesca!"
Il verbo cucinare accompagna la mia vita da quando ero piccola, quando la domenica i miei genitori passavano la mattinata al mercato, e io, pensando di essere più furba di loro, fingevo di dormire ancora profondamente per poi sgattaiolare fuori dal letto appena sentivo il rombo della Ford partire. Correvo in cucina, aprivo un libro di ricette e creavo... che gioia quando tornavano a casa! Tutto era pronto da servire. Non ho mai fatto niente di elaborato, tranne una domenica che mi venne in mente di cucinare gli gnocchi alla romana... ricordo ancora il sapore... buoni ma di una pesantezza mastodontica! Avrò forse esagerato con il burro? Forse :-)
Alle superiori finita la quinta ora del sabato prendevo il Pollicino e andavo dalla nonna Mira (grande donna), mangiavamo insieme, io e lei, poi saliva le scale per raggiungere il suo sonnellino pomeridiano, e io restavo in cucina, spesso a leggere, oppure andavo in giardino. Ero impaziente che arrivasse l'ora magica, le 16, perché la nonna scendesse dalle scale, bevesse il caffè che le avevo preparato e iniziavamo a cucinare per la cena, per 11 persone, tutti i sabati. Io la aiutavo a impastare uova e farina e lei faceva il ragù. Ogni tanto ci scappava anche qualche dolce. Mamma, ti ricordi che spettacolo di torta all'ananas che ho fatto una di quelle sere?
Che ricordi! Quanti ricordi!
Oggi quando impasto ricordo con un po' di malinconia quei momenti, indelebili... mi mancano.
So che da qualche parte ci sei ancora, non mi hai abbandonato... a volte mi sembra perfino di sentirti salutare "ciao Francesca!"
domenica 4 ottobre 2009
Passato, presente, futuro
Passato, presente, futuro... tre realtà, il primo lo conosco molto bene, il futuro non lo so... il presente lo vivo, spero, nel migliore dei modi.
Spesso mi sono chiesta se quello che stavo facendo era giusto o sbagliato. Non ho trovato molte risposte, solo sensazioni. Certo, di sbagli ne ho fatti... ma non ne rimpiango nemmeno uno. A volte mi chiedo quanto debba ringraziare anche quegli errori, che hanno dato un lauto contributo a ciò che sono oggi. Si, sono soddisfatta.
Ho imparato una cosa. Quando i progetti, i programmi vanno all'aria, mai scoraggiarsi. Cosa sono due o tre mesi nell'arco di tutta una vita? La mia vita non dipende da quei mesi, ma da come li vivo e li sfrutto.
Presente... che dire? Amarezza, speranza, gioia...
Amarezza perché i piani universitari non sono andati come previsto, di nuovo uno spostamento. Speranza per un piccolo progetto che mi può aprire qualche porta.
Gioia perché da un mese ho ricominciato a cantare! Non potete immaginare come mi sento dopo aver scoperto che ho una voce! Spesso mi sono sentita dire "io non ti sento"... acqua passata :-)
Futuro... ce la metterò tutta!
"L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva." Paulo Coelho - Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto.
Spesso mi sono chiesta se quello che stavo facendo era giusto o sbagliato. Non ho trovato molte risposte, solo sensazioni. Certo, di sbagli ne ho fatti... ma non ne rimpiango nemmeno uno. A volte mi chiedo quanto debba ringraziare anche quegli errori, che hanno dato un lauto contributo a ciò che sono oggi. Si, sono soddisfatta.
Ho imparato una cosa. Quando i progetti, i programmi vanno all'aria, mai scoraggiarsi. Cosa sono due o tre mesi nell'arco di tutta una vita? La mia vita non dipende da quei mesi, ma da come li vivo e li sfrutto.
Presente... che dire? Amarezza, speranza, gioia...
Amarezza perché i piani universitari non sono andati come previsto, di nuovo uno spostamento. Speranza per un piccolo progetto che mi può aprire qualche porta.
Gioia perché da un mese ho ricominciato a cantare! Non potete immaginare come mi sento dopo aver scoperto che ho una voce! Spesso mi sono sentita dire "io non ti sento"... acqua passata :-)
Futuro... ce la metterò tutta!
"L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva." Paulo Coelho - Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto.
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